mercoledì 19 agosto 2009

ANCHIONE

Anchione o meglio quella che io considero la gara di casa, visto che è a 2 km da casa e che viene fatta da tanto tempo, diciamo che nelle settimane passate mi sono allenato cercando di finalizzare gli allenamenti per questa gara, tralasciando domenica ad esempio domenica Vellano (gara mai adatta a me, poi da quando mi ci sono fatto male è diventata da evitare) e sicuramente un rientro a premi, ma per me questa cosa ha valore quanto il due di picche quando briscola è cuori.

Bando alle divagazioni, caldo asfissiante alle 18.30 il termometro segna 34° ma è soprattutto l'umidità che ammazza, un po' di riscaldamento e poi la partenza che stranamente faccio in prima fila, appena partito mi sembra di non averlo fatto forte, davanti c'è persino Federico un mio collega di lavoro che mi stupisce visto che corricchia ogni tanto, dopo meno di un km accusa quella partenza con i primi che non doveva fare.

Il percorso è il solito non ho bisogno di seguire le frecce lo conosco a memoria, dopo il primo ripassaggio da Anchione mi affianca Rinaldo in bici, mi dice di spingere fino in fondo e si raccomanda di bere visto il caldo.
Veramente nel pezzo di strada dal Capannone all'ultimo ponte sulla Pescia si muore veramente dal caldo si fa fatica a respirare, poi si entra nell'ultimo tratto sterrato dove gli alberi fanno respirare un po' su una curva vedo che dietro c'è Gianfranco ad una settantina di metri cerco di tenerlo lì e ci riesco chiudendo un secondo meglio dello scorso anno.

Buono direi anche perchè fra poco meno di due mesi sono 48 e visto il caldo, subito dietro a me arriva Gianfranco poi aspetto i miei compagni di squadra, ecco spuntare il casco biondo di Anto che scortata da Rinaldo ha fatto un finale in progressione giungendo terza e subito dietro a lei un Grande Luchino, poco dopo Michele che sta ritornando alla giusta forma e poi via via tutti gli altri, dopo aver bevuto andiamo a fare scarico e vedo arrivare Federico a cui faccio finta di dare una pacchina ha pagato quella partenza folle, un po' meno di lui Josef ma lui in modo particolare deve imparare a partire piano e finire in progressione, penso che il tempo gli insegnerà assieme alle legnate che prende quando parte forte.