Lo scorso anno avevo vinto il titolo ma insomma in gara non avevo vinto anzi visto che avevo corso con i ragazzi giovani nella batteria ero arrivato quarto o quinto se non ricordo male, invece quest'anno mi sono ritrovato fra quelli della mia età o superiore e questo da più tranquillità.
Siamo partiti e con il Mei Roberto siamo andati subito in testa, ma dopo 150 metri corsi fianco a fianco senza cedergli un metro ho pensato che il ritmo era lento ed ho aumentato senza troppi patemi d'animo e da lì ho continuato.
Sono passato al termine del primo giro 6/7 secondi più forte di quello che avevamo stabilito con Davide di passare, ma le gare vanno anche corse d'istinto, ai 500 mi hanno detto che ho rallentato un attimo, pensavano che fossi saltato, io non mi sono accorto della cosa, poi ai 200 finali ho dato un'occhiata dietro e vedendo che avevo 30 metri buoni di vantaggio ho pensato ora non mi prende più nessuno.
Ho fatto un segno alla Gianna che andava tutto bene e gli ultimi 100 metri li ho corsi rilassato anche se a tutta e in quel momento ho pensato che mai in 31 anni di corsa mi ero presentato per primo sul rettilineo di arrivo ho pensato a tutti gli anni di corsa mi è venuto il magone e gli occhi sono diventati lucidi e l'arrivo è stato un momento incredibile che solo le gioie familiari sono state superiori, addirittura più bello della maratona.
Così il prossimo anno dovrò ripresentarmi a difendere nuovamente il titolo e come dice il proverbio "Non c'è il due senza il tre" ma quella sarà un'altra storia
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