domenica 22 agosto 2010

I MAGNIFICI SETTE E UN ALLENAMENTO TOSTO

Stamani ritrovo ore 8.00 parcheggio cimitero Massa per un allenamento che si rivelerà non tosto ma molto di più, presenti oltre a me, Rinaldo, Michele, Anto, Luchino, Luciano e Marco.

Partiamo poco dopo ormai nessun altro si presenta, facciamo un giro dentro Massa e poi scendiamo verso Vangile lì arrivati Anto, Luchino, Luciano e Michele iniziano a salire il Casorino, io e Marco partiamo dopo un minuto e Rinaldo dopo due.

Con Marco rimontiamo troppo alla svelta per quella salita sugli altri quattro partiti prima, dopo un km e mezzo avverto uno strizzone di pancia, rallento un poco lasciando andare Marco, il problema se ne va o meglio passa e allora riprendo a salire deciso, arrivando su in 15 secondi meglio dell'ultima volta il che è tutto dire.
Nel giro di poco arriviamo su tutti e riprendiamo verso la baita, poi entriamo nel bosco del Ghibellino fino a Croci fermata alla fontana e su verso Verrua sul vecchio percorso del Ghibellino salita sterrata dura non come il Casorino ma insomma, Rinaldo nei giorni scorsi aveva detto dopo Verrua sale ma non dura.

Come al solito aveva mentito spudoratamente da lì in poi sale con strappi duri che il Casorino nelle gambe fa diventare dei muri, si continua a salire fino a più del 12° km sono proprio in difficoltà forse anche per l'altezza siamo ormai a 700 metri s.l.m. i luoghi attraversati sono stupendi ci sono anche auto ferme, probabilmente di cercatori di funghi.

Inizio la discesa con Marco e Luca poco dopo sentiamo un urlo gli altri ci cercano, mentre Marco e Luchino mi dicono si ora figurati se tiriamo a matti in discesa per riprenderli, io gli rispondo andiamo sono dietro su tiriamo un po' e mi lascio andare forzando la discesa con il risultato che dopo 2 km tirati bene si ripresenta il problema di prima questa volta però mi costringe a fermarmi.

Michelino mi aspetta arriviamo a Cozzile ci ristoriamo abbondantemente alla fontana e scendiamo dalla mulattiera per arrivare a Massa e finire i quasi 19 km, ho bisogno di recuperare sono veramente stremato era un po' di tempo che non succedeva ma visto la settimana carica di una gara tirata ed allenamenti addirittura doppiati, so come mai è successo ma va bene così

mercoledì 18 agosto 2010

ANCHIONE

E' molto facile per me correre ad Anchione non solo perchè è vicino a casa, ma anche perchè conosco le strade molto bene visto che queste ultime ed i sentieri sono anche quelli dei miei allenamenti.

Molta partecipazione ed anche di buona qualità sia a livello maschile che femminile, in tutte le categorie, è la mia ultima gara competitiva da assoluto nel mio paese e l'intenzione è di onorarla come si deve pur sapendo che per fare un buon piazzamento bisognerà vendere cara la pelle.

La partenza viene fatta nel solito posto anche se forse per evitare rischi di cadute bisognerebbe partire 50 metri più avanti, i miei pensieri purtroppo si avverano poco dopo su una strettoia quando un podista urta una macchina.

Dopo i primi 3 km su asfalto si inizia con la parte più bella del percorso fra sterrato che porta sull'argine strada dove si corre per circa un km per poi affrontare un ulteriore tratto asfaltato che porta all'ultimo ponte sul fiume Pescia.
Ancora un piccolo tratto di strada bianca e si entra nel "Liscaio" ecco ora siamo proprio in palude, purtroppo mi viene da pensare ora che lo scrivo che nel giro di poco tempo questa zona verrà sconvolta dal depuratore.

Quando si esce da questa zona siamo al "Prato Grande" luogo di sterminio di tantissime persone il 23 agosto 1944 uccise solo per rappresaglia senza guardare che fossero bambini, donne o vecchi ma si sa che la guerra è la più grossa imbecillità dell'essere umano, quando passo da queste zone correndo penso sempre a quelle persone che non hanno avuto un futuro solo per la cosa più aberrante della vita.

La mia gara come avevo detto onorata al meglio, partenza decisa con la Emma Iozzelli vicinissima e così sarà per tutta la gara, la cosa è buona visto che non sempre riesco a starle così vicino anche se sento di non essere al 100%, verso il quinto km ecco comparire Luchino che è arrivato tardi, tuttavia il suo apporto per un paio di km è prezioso mi aiuta moralmente, un altro prezioso aiuto arriva dal Cassettari un signore di una certa età che in bici segue la gara, che mi conosce visto che mi vede spesso allenarmi, mi accompagna fino all'arrivo bagnandomi e controllando dietro e davanti mi incita a riprendere un podista, poi negli ultimi 500 metri mi dice di non voltarmi e di rilassarmi visto che nessuno mi minaccia da dietro.

Il tempo appena peggio dello scorso anno, ma va bene così le sensazioni sono state buone. Poco dopo con notevoli miglioramenti rispetto allo scorso anno ecco comparire Anto, quasi 2 minuti in meno, Michele un minuto e quaranta e Marco 4 minuti a quest'ultimo avevo pronosticato un tempo sotto i 41 minuti, ma ha pensato bene di fare meglio scendendo sotto i 40'

domenica 8 agosto 2010

PORRETTA TERME

Porretta Terme è un'incantevole cittadina emiliana appena passato il confine con la Toscana, sulla strada che unisce Pistoia a Bologna, preferita dai motociclisti della zona per le sue numerose curve che la contraddistingono, infatti stamani le abbiamo viste tutte molto bene perchè abbiamo trovato davanti una Twingo che purtroppo per noi andava piano......

La corsa a Porretta, a parte il tragitto per raggiungerla, era organizzata anche per festeggiare i 60 anni di corsa dei fratelli Danilo e Remo Marchioni, due persone squisite che continuano a praticarla con il sorriso sulle labbra.

La gara di quasi 13 km è bellissima, unica cosa che mette in difficoltà è il tratto dopo i 500 metri iniziali di salita veramente tosta fino al quarto km. Da qui inizia un tratto non duro al fresco di un bosco, sempre su strada asfaltata, sono stato in compagnia di Giovanni Lolli e Paola Pignanelli fino al 10° Km sfruttando il fatto che Giovanni conosce benissimo il percorso e ci aiuta dicendoci cosa ci troviamo davanti, il percorso è veramente spettacolare siamo in quota sopra i 600 metri ma si corre bene fino a che non arriva un tratto si e no di 100 metri di discesa sterrata, lì senza rendermene conto prendo un po' di vantaggio a quel punto decido di allungare, sto bene le sensazioni sono ottime e visto che la salita è finita, riprendo confidenza con la "mia discesa" mi lascio andare specialmente nell'ultimo tratto molto tecnico riprendo tre podisti facendo delle curve perfette e soprattutto con forza tanto da non rischiare neanche il ritorno degli ultimi due.

Non rientro a premi ma quello non è un problema, ho corso bene e con ottime sensazioni che per me sono la cosa più importante