giovedì 24 dicembre 2020

ALLA VIGILIA DI NATALE

 E' la vigilia di un Natale che sicuramente tutti ricorderanno per sempre, con mascherine e distanziamento è stato un anno molto particolare per via del Covid che ha reso inusuale anche le feste di fine anno.

E' qualcosa di diverso non poter stringere una mano, la mancanza di un abbraccio, insomma il contatto normale con le persone, da qualsiasi parte meno che in casa, ma lo stesso diventa deprimente come esci dalle cosidette quattro mura che ci proteggono di solito ma ora sembrano come un ostacolo, come mi sono sembrate durante i due mesi dopo l'intervento.

Questo Natale non potremo stare tutti riuniti perciò a pranzo ci saranno Matteo, Federica e il nuovo arrivato Alessandro al suo primo Natale, è il mio secondo nipotino che è stato la gioia più grande di questo 2020 tribolato per tutti con le chiusure e da parte mia per l'intervento che mi ha fatto vivere per 2 mesi Agosto e Settembre in una situazione di poca mobilità e di dipendenza quasi totale per qualsiasi cosa che mi ha fatto capire come stanno le persone che sono costrette per sempre in questa situazione.

La sera di Natale invece ci saranno Alessio, Eleonora e la mia piccola peste Lorenzino che da pochi giorni mi chiama Nonno è questa è un'emozione incredibile quando lo dice con quella faccina furba e intelligente.

Da Gennaio entrerò nel millesimo dei 60, ma a differenza di quello che pensavo non mi sento vecchio e spero a primavera di poter rimettere le scarpe da corsa perchè sento che posso correre ancora e di dimostrare a me stesso solo a me stesso di poter dare ancora qualcosa, se poi quel qualcosa fosse qualcosa di incredibile bè perchè non sperarlo.

domenica 11 ottobre 2020

ALLA VIGILIA DEI 59

 Domani compirò 59 anni, i 58 se ne vanno senza alcun rimpianto anzi direi che sono contento che se ne vadano. 

E' stato l'anno della fine della mia attività lavorativa ed ora posso dire che ho fatto la scelta giusta, visto come sta andando l'attività lavorativa dove lavoravo, mi spiace solo per i ragazzi che ho lasciato lì, non per l'attuale dirigenza.

E' stato anche l'anno che ha visto il mio lasciare la squadra per la quale correvo, non perchè non pensi di tornare a correre, ma la squadra era diventato un impegno gravoso sia per me che per mio cognato, tutti pronti a darti una mano a parole, ma poi quando c'era da fare eravamo sempre i soliti bischeri e nonostante avessi fatto presente la cosa e mi era stato detto che ci sarebbero stati aiuti vedendo il totale disinteresse ho preferito lasciare.

Poi c'è stato il lockdown ma su quello preferisco sorvolare, al termine del quale verso giugno due persone che credevo amici mi hanno messo nel mezzo per cercare di farmi rientrare nella squadra, quando me ne sono accorto con uno ho chiuso i rapporti, l'altro che credevo fosse un amico vero ha detto che ce l'ha con me e basta perchè secondo lui gli ho fatto uno sgarbo incredibile, come diceva il sommo poeta "non ti curar di loro ma guarda e passa".

Poi a fine luglio finalmente mi sono operato e lì è iniziato un secondo lockdown questa volta personale, è stato molto duro dover dipendere per quasi tutto da mia moglie, visto che le cose non sono andate come dovevano e solamente da 10 giorni ho ripreso un po' di autonomia.

Unica cosa bella in questo anno è stato l'arrivo il 29 settembre di Alessandro il mio secondo nipotino.

Perciò sperare che il cinquantanovesimo anno sia migliore penso che non sia un'utopia, speriamo che si avveri

martedì 1 settembre 2020

PRIMO SETTEMBRE

 Ci sono date nella vita di una persona che rimangono sempre impresse, il primo settembre è una di queste e vi spiego il perchè.

Cinquantasei anni fa il primo settembre del 1964 è morto mio padre per le conseguenze di una caduta con la vespa ed una forte emorragia intracranica. 

Non posso dire di ricordarmi di mio padre, io gli anni li compio ad ottobre e il 12 ottobre successivo ne avrei compiuti tre, ma quella data mi è sempre rimasta scolpita nella memoria, mio padre se ne è andato che non aveva ancora compiuto 37 anni e sentendo chi lo ha conosciuto da tutti viene definito come una persona speciale, ma porca miseria io non lo ricordo per niente, tranne che quando venne riportato a casa, era in ospedale a Pisa, la sua bara aveva un piccolo oblò di cristallo che lasciava vedere la sua faccia.

Quello è l'unico vero ricordo che ho di quella persona con cui avrei voluto parlare, discutere, essere rimproverato, poter andare a vedere una partita di calcio assieme o un film o anche un giro in bicicletta, ma invece non c'è mai stato e quello sicuramente è una cosa che mi è mancata tantissimo e che credo che mi abbia condizionato nel carattere.

Di lui ho solo una fotografia assieme io in braccio l'estate prima che morisse bè non è così che ci si dovrebbe ricordare del proprio padre e quando sento quelli che dicono che sono in crisi per la perdita del padre quando hanno avuto la fortuna di viverci assieme 40 anni e più mi verrebbe da dirgli se voi siete in crisi io cosa dovrei fare 

domenica 15 marzo 2020

CORONAVIRUS E NON SOLO

In questi giorni di simil quarantena relegato in casa quasi sempre, vietato muoversi se non per necessità, non poter vedere figli, nuore o nipote visto che il secondo arriverà ad ottobre, insomma un periodo decisamente brutto.

In questo periodo sentendo il continuo tam tam di continui contagiati inizio a pensare che non ci dicono tutto e che la situazione sia più grave di quello che dicono. 

Qualche anno fa in un libro Dan Brown raccontava che uno dei problemi dell'umanità era quello della sovrappopolazione e che cercavano di portare la riduzione con una misura atta a contenere le nascite.

Forse i grandi della terra hanno deciso di fare diversamente, studiando un vaccino che elimini la parte più debole della popolazione, cioè anziani tanto non producono più e costano alla collettività, immuno depressi e tutti coloro che abbiano problematiche che con un virus possano morire.

Non so se tutto ciò è vero ma il sospetto c'è specialmente dopo quello che ha detto il primo ministro britannico o il presidente americano ai quali auguro di contrarre il coronavirus.

Quanto a me sono qui in casa che aspetto che il mio intervento venga quanto prima messo in calendario per risolvere il problema al piede e poi se possibile riprendere a correre