lunedì 14 febbraio 2011

QUINDICI SU QUINDICI

Titolo strano per descrivere una gara di corsa a piedi, ma poi pian piano spiegherò il motivo, ieri mattina sotto una pioggerellina fitta e noiosa sono andato a fare la gara dell'Asmiu a Prato, onestamente non una bellissima gara, in buona parte dentro il centro tutta pari tranne una salita.

E' qui comunque che si vede come si sta, ritengo che sul pari non si nasconde niente della propria condizione fisica e dopo ieri diciamo che siamo su un buon livello ma c'è ancora da fare ma va bene così siamo a metà febbraio e tutta la stagione davanti.

Mentre ci prepariamo Rinaldo commenta sul numero dei veterani premiati (15) sono pochi ma Daniele ce la può fare dice mentre parla con me, Michele e il Mace, ma è al limite, lì per lì ritengo che abbia detto una battuta sapendo benissimo che sarà quasi impossibile farcela.

Stranamente però quel commento mi ritorna in mente durante il riscaldamento e parto abbastanza deciso tanto che al secondo km vedo non lontano il gruppo di testa, sto tallonando il Mace che è un ottimo punto di riferimento, approfitto anche per fargli gli auguri (63 anni portati magnificamente), ma faccio fatica non riesco a rompere il fiato e se non fosse per Angelo non terrei neanche il ritmo.

A metà circa del percorso ecco la salita, a Prato è conosciuta come la "Salita dei Cappuccini" un muro di circa 300 metri con una pendenza superiore al 20%, la fatica in questo tratto è tremenda ma lo è per tutti nessuno guadagna niente, finito il muro c'è ancora un tratto di saliscendi e lì dico al Mace di andarsene, ma lui borbotta un po' e mi incita a recuperare in discesa, sono molto dubbioso ma come ritorna la pianura ecco che per incanto le gambe iniziano a migliorare e mi metto finalmente davanti come piace a me, il Mace mi lascia fare e quanto è importante la condizione mentale, passano i dubbi di calare di ritmo improvvisamente, ho acquistato fiducia e tranquillità.

Scortato dal Mace che giungerà secondo nella sua categoria, finisco i 17,200 km in 33 secondi meno dello scorso anno e quindicesimo veterano, insomma Rinaldo aveva previsto giusto, abbraccio il Mace veramente contento, tanto che lo speaker si accorge della cosa e ci intervista entrambi.

Insomma quindici su quindici e 4 gare da veterano e 4 rientri a premio mica male come media e stavolta non come a Vinci con la sensazione di cullarsi sugli allori ma lottando dal primo all'ultimo metro con i giusti stimoli e la soddisfazione di aver corso bene.
Forse tutto ciò fa parte del mio carattere, come dice il mio compagno di squadra e omonimo Daniele sono fatto così se la cosa è troppo facile non riesco a trovare gli stimoli giusti o forse non ci metto l'impegno necessario, mentre quando so che non è facile riesco a tirar fuori le unghie.

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